,

Il Cardinale Matteo Zuppi e Mons. Vincenzo Zani nostri relatori il 17 giugno 2020

Sua Eminenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi e S.E. Arcivescovo Mons. Vincenzo Zani sono stati nostri relatori il 17 giugno 2020 nella serata dedicata al “Patto Globale per l’Educazione”, evento mondiale in preparazione per il prossimo 15 ottobre 2020 e proposto da Papa Francesco a tutte le comunità del mondo.

L’Arcivescovo Mons. Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione Vaticana per l’Educazione Cattolica, ha introdotto l’argomento della serata partendo dall’appello lanciato da Papa Francesco a tutti gli operatori del campo dell’educazione e della ricerca e alle “personalità pubbliche che a livello mondiale occupano posti di responsabilità e hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni”: ricostruire “un patto educativo globale” che ci educhi alla “solidarietà universale” e a “un nuovo umanesimo”, al fine di affrontare le sfide di un mondo in “continua trasformazione” e “attraversato da molteplici crisi”.

La società umana è penalizzata da gravi fratture: all’interno della persona, non più in grado di riconoscersi fra le proprie diverse componenti, fra le persone e l’ambiente che non rispettiamo e fra i diversi popoli della famiglia umana, troppo spesso in conflitto.

Viviamo un cambiamento epocale: una metamorfosi non solo culturale, ma anche antropologica che genera nuovi linguaggi e scarta, senza discernimento, i paradigmi consegnatici dalla storia. Ogni cambiamento, però, ha bisogno di un cammino educativo che coinvolga tutti. Per questo è necessario costruire un “villaggio dell’educazione” dove, nella diversità, si condivida l’impegno di generare una rete di relazioni umane e aperte.

Un proverbio africano dice che “per educare un bambino serve un intero villaggio”. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare. In un simile villaggio è più facile trovare la convergenza globale per un’educazione che sappia farsi portatrice di un’alleanza tra tutte le componenti della persona: tra lo studio e la vita; tra le generazioni; tra i docenti, gli studenti, le famiglie e la società civile con le sue espressioni intellettuali, scientifiche, artistiche, sportive, politiche, imprenditoriali e solidali.

Un’alleanza tra gli abitanti della Terra e la “casa comune”, alla quale dobbiamo cura e rispetto; un’alleanza generatrice di pace, giustizia e accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le religioni, capace di:

  • mettere al centro la persona.
  • investire le migliori energie con creatività e responsabilità.
  • formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità.

Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, nel ringraziare l’Arcivescovo Mons. Zani per averci coinvolto in un progetto importantissimo e caratterizzato da un respiro universale, ho ricordato le parole del Santo Padre quando ci ha detto che siamo tutti nella stessa barca e non possiamo pensare di poter vivere sani in un mondo malato. È necessario investire nell’educazione come proiezione e costruzione di un futuro, seminare oggi perché le prossime generazioni possano raccogliere domani.

Facciamo tutti parte di un grande villaggio globale in cui l’educazione deve essere in grado di rispondere ad una esigenza globale, all’interno di un patto riconosciuto da tutti i popoli e capace di mettere al centro la persona. Pensare al futuro significa educare i giovani e di conseguenza noi stessi, a “cercare di lasciare il mondo un po’ meglio di come lo abbiamo trovato”, come ha scritto Baden-Powell, il fondatore dello scoutismo, nel suo celebre messaggio ai giovani.

Alla domanda su che cosa possa fare il Rotary a livello locale, il Cardinale ha lanciato una proposta ai club felsinei mettendo in evidenza il contributo che potrebbe dare il Rotary nel sostegno alle attività di un doposcuola di cui la città di Bologna è carente. Gli spazi del doposcuola rappresentano un sistema efficace per togliere i ragazzi dalla strada ed accogliere, in particolare, le seconde generazioni dei nuovi italiani, giovani con un enorme entusiasmo di potersi costruire un futuro, ma anche con grandi difficoltà ad inserirsi nella educazione e nella società, talvolta con alle spalle situazioni familiari molto complicate.

Se viene a mancare l’educazione, purtroppo spesso subentrano le “diseducazioni”, con la strada che rappresenta la peggiore e la più accattivante delle maestre, in grado di rovinare la vita a tanti giovani.