Grafologia, scienza o pseudoscienza?
Il 19 febbraio il Club ha avuto il piacere di ascoltare la dr. Sonia Bortolotti, consulente e perito grafologico presso il Tribunale civile e penale, docente presso la Scuola Superiore di Grafologia AGAS di Bologna e coordinatore didattico dal 2016 presso la stessa Scuola.
Nel corso del suo intervento la relatrice, ha sviluppato l’argomento della grafologia che è in grado di osservare tutti i campi nei quali può esprimersi la personalità umana. Grafologia e calligrafia, nonostante che per molti anni questi due termini siano stati usati quasi come sinonimi, non vanno confuse perché:
- la calligrafia è l’arte di comporre un testo scritto con tratti eleganti e facilmente leggibili;
- la grafologia è lo studio della scrittura quale rivelatrice del carattere e delle condizioni psichiche e morali di una persona.
La scrittura non si limita al movimento meccanico della mano, ma coinvolge tutte le energie della persona, essendo il risultato di una sintesi di intelligenza, volontà, sistema neuromuscolare e organizzazione psichica. La scrittura, rivela le caratteristiche personali di chi la realizza essendo il risultato finale di un insieme di azioni coordinate, anche se involontarie, nella maggior parte delle occasioni. Non ha particolare rilievo se quanto viene scritto è un semplice appunto, una lettera d’amore o d’affari, perché il gesto grafico registrerà inevitabilmente lo stile espressivo e la personalità dell’autore.
Gli ambiti di applicazione della grafologia possono, in sintesi, essere ricondotti a: grafologia giudiziaria, grafologia aziendale, grafologia dell’orientamento scolastico, analisi della personalità, grafologia dell’età evolutiva ed educazione del gesto grafico. La grafologia giudiziaria è la più nota al grande pubblico perché spesso collegata a fatti di cronaca di particolare attrazione; oltre a questa, nel presente momento storico, particolare rilievo e sviluppo è stato raggiunto dalla grafologia aziendale che rappresenta un ottimo espediente per velocizzare i tempi di selezione del personale, evidenziando importanti caratteristiche del candidato che il curriculum vitae spesso trascura, soffermandosi esclusivamente sulle competenze tecniche. Il candidato talvolta offre le competenze richieste ma può presentare aspetti caratteriali inidonei rispetto a uno specifico ambiente, non sempre emergenti tramite gli ordinari colloqui di selezione o nei periodi di prova.
L’analisi grafologica fornisce un valido aiuto nell’evidenziare questi aspetti, intellettivi ed operativi, in modo da armonizzare risorse umane ed esigenze aziendali, consentendo di rilevare, anche la corrispondenza delle caratteristiche personali al ruolo che dovrà essere ricoperto nell’azienda, le capacità cognitive, di analisi e di sintesi, l’attitudine alla risoluzione dei problemi, la predisposizione alla leadership e al lavoro di squadra, l’attitudine a resistere alle tensioni, la socievolezza e la capacità di assumere responsabilità. In questo caso l’intervento del grafologo non richiede necessariamente la presenza fisica del candidato, essendo sufficiente un saggio grafico gestibile nel totale rispetto della riservatezza.
Di pari rilievo va considerata la grafologia dell’età evolutiva che osserva le modalità riguardanti l’apprendimento della scrittura; in questo modo si possono individuare tramite lo studio di determinati disegni (osservati con modalità grafologiche), l’indole del bambino, le sue motivazioni interiori oppure suoi eventuali disagi oltre alla necessità di un intervento di educazione del gesto grafico. L’analisi grafologica può esser un valido aiuto anche per orientare i giovani nel proprio percorso formativo come nella scelta della scuola superiore o del corso universitario.