Aspetti e prospettive della medicina di genere

Aspetti e prospettive della medicina di genereLa sera del 9 aprile i soci del Galvani hanno partecipato ad un evento interclub che riuniva tre Club Rotary e due Club Inter Wheel dell’area bolognese.

L’occasione era una conferenza sul tema della Medicina di Genere. Tre relatrici, ognuna specializzata in rami diversi della medicina, hanno trattato questo tema. La dr.ssa Elena Carovigno, ginecologa, ha esordito spiegando cosa si intende per medicina di genere, ovvero un approccio interdisciplinare al paziente, lo studio di come le differenze biologiche determinate dal sesso e quelle socioeconomiche definite dal genere influiscono sulla sintomatologia, la diagnosi, la terapia, e la reazione alle cure.

La conformazione fisica della donna può comportare l’adozione di mezzi di cura o diagnostici diversi rispetto all’uomo e in ginecologia ed ostetricia è ormai assodata l’importanza di individuare il sesso fetale per determinare aspetti importanti della salute della madre.

La dr.ssa Dorella Scarponi, medico psicoterapeuta, si è soffermata sul tema della salute psicologica e di genere in età evolutiva. Partendo dall’assunto che la salute è lo stato di benessere completo, mentale e sociale e non un’assenza di malattia o di infermità, ha delineato i fattori socio economici che la influenzano. L’analisi dei dati statistici relativi alle varie forme e gradi di disagio psichico fanno emergere una situazione diversa tra i sessi già presente in età adolescenziale e una diversa incidenza tra uomini e donne di alcune malattie e forme di disagio causate anche dal retaggio di ruoli sociali diversi all’interno della famiglia e della società.

Importanti, quindi sono le differenze nel trattamento della malattia psicologica. La dr.ssa Danila Valenti, oncologa e direttore del reparto “cure Palliative” presso il S. Orsola ha affrontato il tema della medicina di genere in oncologia. Nella casistica di riferimento i numeri evidenziano differenze dovute in parte alla maggiore presenza di estrogeni nelle donne. Le malattie tumorali presentano prognosi diverse e aspettative di sopravvivenza dissimili secondo il sesso ed il genere.

Gli studi sull’efficacia, sulla sensibilità e sulla tossicità comportano una diversa modulazione dei trattamenti terapeutici. Nel trattamento del dolore la differenza di sesso gioca, poi, un ruolo importante quando si adottano cure “palliative”. È, quindi, necessario un dosaggio specifico per ottenere l’effetto analgesico voluto e il gradimento del paziente. È da considerare poi come l’assistenza al malato sia ancora una funzione percepita nella società come obbligo della donna, anche se in questo risulta determinante una aspettativa di vita superiore delle donne rispetto agli uomini.

Coloro che svolgono tale funzione, affrontano una situazione di stress raramente riscontrabile negli uomini. Nella società di oggi la famiglia tradizionale si evolve verso una prevalenza del modello unipersonale e questo mette in luce la necessità di un regime di vita le cui caratteristiche devono essere l’attività fisica, la socialità, l’attenzione alla alimentazione, all’istruzione e agli interessi culturali.

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