Diversità e inclusione

Occasione di approfondimento circa un argomento di pregnante attualità è stata la conviviale interclub, con il RC Bologna Ovest Guglielmo Marconi, dedicata al tema della diversità e della inclusione; le relazioni di Maria Grazia Diana, già preside del liceo artistico Arcangeli di Bologna e presidente del Rotary Club Bologna Galvani, e di Susanna Zucchelli, responsabile Emilia-Romagna della “Fondazione BELLISARIO” e già Direttore del settore “Acqua” e “Diversity Manager” del Gruppo HERA, hanno sottolineato il rilievo di tale tema nella società contemporanea, le difficoltà che si incontrano nell’affrontare tali questioni e l’efficacia delle soluzioni adottate nell’ambito dell’istruzione e della realtà produttiva.

Maria Grazia Diana ha posto in evidenza come l’attenzione per l’integrazione e l’inclusione costituisca un significativo aspetto del codice deontologico rotariano e, fornendo abbondanti dati statistici, ha sottolineato come nel mondo scolastico debbano essere soddisfatte concretamente le necessità di bisogni educativi speciali, anche temporanei, specialmente con riferimento ai casi di disturbi dell’apprendimento, di necessità particolari per i ragazzi interessati da procedimenti di adozione e di affido, di situazioni di ricovero ospedaliero o di terapie domiciliari comportanti difficoltà nello sviluppo della vita di relazione.

Susanna Zucchelli, richiamandosi in modo particolare alla sua esperienza di “Diversity Manager” nel Gruppo Hera, ha ricordato come per un’azienda efficiente sia necessario coltivare lo sviluppo e la diffusione di una politica inclusiva in modo da favorire la valorizzazione delle diversità attraverso una lungimirante politica aziendale in materia di pari opportunità.

Sotto questo profilo è necessario che nella società civile prendano radici le pratiche orientate alla cultura dell’inclusione, al sostegno della pluralità all’interno delle organizzazioni pubbliche e private, alla conciliazione dei momenti di vita lavorativa e vita privata.

La diffusione di una cultura della diversità, l’introduzione di progetti salva-tempo orientati alla conciliazione tra vita quotidiana e lavoro, la salute, il benessere e la consapevolezza di sé unita al controllo delle proprie scelte devono costituire la base di un percorso che, oltre ad essere intrinsecamente equo e razionale, non può che recare vantaggio ai singoli e alla collettività.