Storia ed evoluzione dei sistemi acquedottistici nella realtà bolognese
L’ing. Renato Drusiani ci ha intrattenuto sulla storia dell’approvvigionamento idrico nella ns.città attraverso i suoi due più rilevanti momenti, quello “antico”, illustrato da Vitruvio e Frontino e quello seguito alla rivoluzione sanitaria del XIX secolo con la nascita della microbiologia.
I Romani, con grande abilità, realizzarono, per dotare la città di quell’acqua che la morfologia del territorio non riusciva a garantire, una grande galleria di circa 20 km in grado di trasportare l’acqua del Setta, opera grandiosa che non ha eguali nella pur rilevante attività acquedottistica romana.
La nuova stagione dell’acquedottistica cittadina riparte nell’ottocento proprio dalla rimessa in funzione dell’acquedotto romano per garantire alla città acque prive di quei batteri che le avevano causato ripetute epidemia di colera determinando molte morti e vere e proprie crisi sanitarie. È a partire dal restauro di quest’opera che si è sviluppato il nuovo sistema acquedottistico cittadino caratterizzato dai grandi serbatoi collinari, daiprelievi da falde profonde e dal grande impianto di potabilizzazione della Val di Setta.